martedì 17 aprile 2007

così è se vi pare

Timo fiorito

della serie: Bolliti & Minestre, tremate, tremate, le spezie son tornate!

Se avete tempo e voglia andate a vedere il film “Le vite degli altri” ma non chiedetemi il regista o gli attori perché non li ricordo. Posso solo dirvi che è un gran bel film che racconta l’oppressione spionistica della Stasi (la polizia segreta della ex Germania dell’est, quasi una Telecom nostrana) nella metà degli anni ’80, poco prima della caduta del muro di Berlino. Cioè abbastanza vicino a noi ma forse già neolitico per i più giovani.

La storia si basa semplicemente su un intreccio di sentimenti, passioni (alcune malsane) e identità. Il film risulta sorprendentemente intenso, gli attori sono bravissimi e indovinati nei ruoli, regia e sceneggiatura particolarmente efficaci nel ricostruire le atmosfere, non per niente ha vinto l’Oscar per il miglior film straniero.

Non è una spy-story, forse è un film d’amore ma non nel senso solito e melenso, bensì sull’amore per se stessi, sulla propria identità rivelata e (spesso) assorbita dal lavoro e/o dal condizionamento sociale. Ma mentre siamo condizionati, dentro, profondamente dentro, siamo sempre noi stessi, persone in fondo un po’ sole, che a volte riescono ad affermare la propria dignità.

Sono convinto che chi, come voi e me, vive una vita normale di affetti (alti e bassi, eh?), di lavoro, di gioco (sul blog), mostra di se tante facce, tanti aspetti insieme veri e falsi.

Ma dentro, profondamente dentro, siamo sempre e solo noi stessi.

Insomma a volte la vita si basa sulla finzione e forse gli pseudonimi (nick name) li dovremmo usare quando ci alziamo e spegniamo il pc.

Napoli, si sa o si dice, è una delle capitali del “falso”.

Girando per strade e vichi troverete decine di bancarelle (anzi nemmeno quelle ma semplicemente pezze stese sui marciapiedi) che vendono di tutto di più, ovviamente falso, borse, cd, dvd, occhiali da sole di grandi marche. Gente esperta afferma che le merci sono prodotte dalla camorra e ciò è verosimile, quindi bisogna resistere alla tentazione di comprare oggetti (falsamente) firmati per pochi euro. Anche se, molto spesso, queste merci sono vendute da simpaticissimi ragazzi per lo più di colore che vivono di questi commerci e che altrimenti si troverebbero senza alcun mezzo di sopravvivenza in un mondo (il nostro) sorprendentemente ostile. Gente ai margini della società che vive in veri ghetti e che verrebbe la voglia di portarsi in casa per sfamarli un po’ e ridere insieme.

Ma Napoli è piena anche di finti agenti segreti, falsi politici, imbroglioncelli vari e, naturalmente di finti cuochi (e mi riferisco a me!).

Questo contesto secolare di immagine sparluccicante (per dirla con Montalbano) che non corrisponde alla sostanza non poteva non influenzare la nostra cucina che è piena di “falsi d’autore”!

Se ricordate, uno dei piatti (per me) migliori della cucina napoletana, spaghetti alla puttanesca, nasce come spaghetti alla vongola fuiuta… cioè senza l’ombra delle vongole. E così c’è la falsa genovese (un capolavoro di bluff fatto con solo cipolle e strutto), l’agnello scappato (patate, piselli e uova), la finta pizza, il finto pesto (con la rughetta –verdura spontanea nelle nostre terre- invece del basilico). Non possono mancare, ovviamente, le finte frittate, c’est a dir, le frittate senza uova: il capolavoro maximo detto la frittata di Scammeri (di prossima produzione) ed il qui presente

Tortino di carciofi, patate e scamorza

Ingredienti per 5 persone (normali o 4 affamate):
patate nuove 600 gr. circa
carciofi 4
scamorza o provoloncino affumicato 150 gr.
parmigiano grattugiato qb.
olio evo
prezzemolo (se gradito)
sale
uova NO!
Pancetta stesa tagliata sottilissima (magari!)
Padella bivalve

Preparazione:
premetto che questo piatto sembra semplice ma, tecnicamente parlando è il più difficile di quelli finora postati.

Non tanto perché bisogna tagliare tutti gli ingredienti sottilissimi (e questo è solo noioso) ma perché senza la padella-cozza è difficile girare la finta frittata. Naturalmente voi che siete bravi ci potete riuscire facilmente. Un’altra difficoltà è dettata dalla necessità di utilizzare un accrocco (marchingegno) che rende possibile la cottura con un velo d’olio (di necessità si fa virtù) e comunque di essere partecipi e presenti alla cottura facendo ruotare la frittata ogni 5-6 minuti sull’accrocco per farla dorare senza bruciare!
Insomma più che difficile, oserei dire: noiosa ma veramente buona!

Un goccio di vino come aperitivo e procediamo.
Tagliate patate, carciofi e il provoloncino in fette sottilissime (le patate quasi trasparenti). Ponete le patate tagliate in acqua e sale e i carciofi in acqua e limone.

Quando avrete tutto pronto ungete le due teglie antiaderenti con carta da cucina bagnata d’olio e cominciate a riempire la più piccola (quella che per prima deve andare sul fuoco, perché altrimenti quando girate il tortino sono …fatti vostri) con uno strato di patate che cospargerete di parmigiano grattugiato e un po’ di sale, fate poi uno strato di carciofi, un pizzico di sale e un cucchiaio d’olio (ne basta poco) e quindi le fette di scamorza, un po’ di prezzemolo e, se avete deciso di suicidarvi con la pancetta, questo è il momento di farlo gridando con me: “Ciccina, corri che Ciccillo sta inseguendo il geco fuori al terrazzo” e mentre la mallupina corre gridando fuori, aprite il cassetto delle posate, scartocciate la carta oleata e stendete svelti le fettine ricoprendole velocemente con uno nuovo strato di carciofi, sale, parmigiano e, infine, patate. Fate presto ché Ciccina sarà svelta a rendersi conto che il gatto ronfa in poltrona.
Pressate il tutto, chiudete la bivalve e ponetela a fuoco dolce con un lato poggiato su un coperchio (o qualunque cosa non infiammabile) in modo che quel poco olio che c’è vada dove è necessario che stia (cioè sul lato a fuoco). Insomma un falso wok.
Armatevi di santa pazienza (o chiamate uno schiavo se l’avete) e ogni 5-6 minuti fate ruotare il lato della padella (pericolosamente inclinata) che sta a fuoco. In 30 minuti dovreste completare il giro, quindi rivoltate le padelle amanti e ricominciate tenendo presente che il secondo lato dovrebbe cuocere prima (circa 20’).
Aspettate qualche minuto che si raffreddi e rivoltate sul piatto di portata.

Qui a casa piace molto.

Inutile dire che se avete messo la pancetta il dopopranzo sarà un po’ difficile…la pancetta non finge, se c’è si sente e Ciccina se ne accorge.

PS: se vi avanzano patate e (magari) carciofi (a me solo patate purtroppo) scolatele appena e buttatele in una padella antiaderente con un cucchiaio d’olio bollente, coprite e cuocete a vista a fuoco vivo girando ogni tanto con una spatola di legno, un pizzico di sale e gnam… mangerete anche le “finte patate fritte”!


C’est ainsi, s’il vous plait.

5 commenti:

Scribacchini ha detto...

Orpo! Bbbbona! :-)
Ma spiega un po': i carciofi, riesci a tagliarli fini fini fini per il lungo? A me si sfaldano tutti! Sob!
Comunque me la segno: adoro le patate, amo alla follia i carciofi e ho ben quattro "ciccilli" da usare per i depistaggi! (Se vuoi te ne presto uno)
Patt

Anonimo ha detto...

Mi sembra di sentirne il profumo!

laleda ha detto...

GNAM ARF CHOMP SLURP

akiss
Morso

flat eric ha detto...

Gentilissime.
Servo Vostro.
PS: Morso, non esagerare.

Cuocapercaso ha detto...

Fantastica ricetta!! mi piace troppo!!! Grazie mille!!!
ciao

cuocapercaso